Mentre gli altri zompettavano come stambecchi, io agile come un dudongo marino e spiaggiato arrancavo a duecento metri di distanza. Valeria raccoglieva erbe, funghi, frutti. Io sudavo, mi ustionavo al sole, facevo stories come una quattordicenne al concerto dei #maneskinofficial. Ma il mio Xfactor non é certo l’adattabilitá ma viaggiare con la fantasia. Quindi ho scambiato una stazione meteo per un velox, ho pensato di essere in fuorigioco ma in realtá era il fischio di una marmotta e soprattutto ho raccolto, non questa erba, ma la sfida di #valeria.margherita.mosca: cosa cucinare con questa Buon Enrico, erba limonata e dal retro azotato (googlate gente googlate).
E se non la trovate, provate la mia ricetta con un semplice spinacio.
Tortiglioni del Buon Enrico
Ingredienti per 4 persone
320g di tortiglioni di farro Monograno Felicetti
150g di Buon Enrico (spinaci selvatici)
1 lattina di pomodori pelati
2 cucchiai di Tahina
1 peperoncino habanero
2 spicchi d’aglio rosso di Nubia
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaino di zucchero muscovado
40g di pinoli
Sale qb
Pepe qb
Olio evo qb
PROCEDIMENTO
Fare un sugo con i pomodori pelati passati al passaverdura e soffriggendoli delicatamente con olio evo, uno spicchio d’aglio schiacciato e privato dell’anima e una presa di sale fino.
Far sciogliere a fiamma molto bassa lo zucchero, il miele e un goccio d’acqua, mettere dentro l’habanero privato dei semi e poi filtrare dopo qualche minuto lo sciroppo ottenuto direttamente nel pomodoro.
Cuocere la pasta al dente in acqua bollente salata.
Spadellare per pochi minuti gli spinaci selvatici con un goccio d’olio evo e uno spicchio d’aglio, lasciandoli belli croccanti.
Tostare i pinoli a fiamma bassa fino a farli bruciacchiare leggermente.
Stemperare la tahina con acqua di cottura fino ad ottenere una crema liscia ed aggiungerla al sugo di pomodoro.
Scolare la pasta nel sugo e mantecarla con un filo d’olio.
Impiattare in una fondina aggiungendo gli spinaci selvatici, i pinoli tostati e una macinata di pepe nero fresco.