biete

La variazione di biete

Ieri sono stato a Torino a portare i miei quadri, quelli molto colorati, quelli che non avete mai visto.

Li ho tenuti in cantina a maturare, come se fossero vini e ora hanno un senso, posso farveli vedere, posso staccarmi da loro, sono grandi, maturi.

Tante volte penso di essere la punta di un sismografo dell’anima che reagisce troppo alle vostre anime incastrate con casualità, in corpi modellati con controllo, e allora disegno ancora.

E poi vi scelgo il colore.

Perché nell’era dei filtri, non importa quello che voglio raccontare, ma quello che metto nero su colorato, lasciando un segno tangibile che nessuna applicazione o protesi digitale può permettersi di sporcare.

E mentre sui red carpet sfilano esseri tutti uguali ai quali mettere mi piace, scelgo un rosso che più mi si addice.

Rubo le sue cime e le spadello con aglio, faccio bollire la nell’acqua in cui ci sono state le sue bucce, ne affetto una e la faccio marinare con il sale che viene dal e il pepe che viene da chissà dove.

E poi mi ricordo di quando ero piccolo e tu mi davi forma, mi spiegavi con i gesti, cosa vogliono dire i colori e con le mani i sapori.

Mettevi le biete nel latte, le facevi bollire con l’aglio, ci mettevi il pepe e lo zenzero in polvere e la noce moscata e poi frullavi tutto.

Il segreto era azzeccare l’esatto latte che ci voleva perché il tutto non fosse ne troppo liquido, ne troppo spesso. E ci tuffavi la pasta.

Io ho preso la mia alle cime di spadellata, ci ho dipinto sopra con la crema di biete, le barbabietole marinate, il finocchietto e il formaggio buono da grattare.

E non ho osato rovinare il tutto con un isolato ma ho portato il una padella, così che ognuno possa disfare il tutto per creare il pretesto per stare insieme.

E ogni settembre sento l’anima che pulsa.

Pronti a scoprire la mia variazione di biete?

Ingredienti per 4 persone

280g di reginette

2 barbabietole con cime

1 mazzetto di bietolone

1 radice di zenzero

3 spicchi d’aglio

latte

noce moscata

pepe nero

1 mazzetto di finocchietto

150g di Parmigiano Reggiano grattugiato

olio evo

Preparazione

Pulire bene le cime della barbabietola, sbollentarle pochi minuti in acqua bollente e salata e raffreddarle poi in acqua e ghiaccio.

Tagliarle fini e spadellare a fiamma viva con olio evo, aglio schiacciato e zenzero. Tenere da parte.

Cuocere nel biete in tanto latte quanto basta per pochi minuti aggiungendo sale, un pizzico di zenzero, pepe nero, noce moscata. Appena pronte, introdurre le biete in un bicchiere alto e capiente e frullare con un frullatore ad immersione aggiungendo una punta d’aglio e tanto latte quanto basta per ottenere una salsa liscia e vellutata.

Pelare le barbabietole e con le bucce fare un brodo dal colore intenso. Togliere le bucce e cuocere la pasta ben al dente.

Nel mentre che la pasta cuoce, tagliare la a lamelle sottili, magari con una mandolina e marinarla con olio evo e sale.

Scolare la pasta, versarla nella padelle dove eran state preparate le cimette e mantecare.

Finire aggiungendo la marinata, la crema di bietole, finocchietto fresco e Parmigiano Reggiano grattugiato.

 

 

La variazione di biete
5/5 (1 Recensione)
Post recenti
propositicolazione