Cara Natasha,
ho capito finalmente… sono pazzo di te! Mi sveglio alla mattina sospirando, con il tuo viso che mi ronza nella mente e non riesco ad addormentarmi perché penso al tuo profumo. Che profumo avrai? Rose? Mughetto? O qualche fiore di lassù.
Insomma, ti penso e non riesco più a dormire. Sono intrattabile. Prendo melatonina, camomilla, conto le pecore ma nulla, addirittura scuocio la pasta e fidati non è mai successo.
Mi turbi i pensieri. La tua pelle bianco latte, intoccata dal sole, liscia, senza mille tatuaggi fatti tanto per fare, mi distrae.
Tu sei così unica per me, rara, non hai un profilo Istagram da riempire con foto banali fingendo la bella vita. Tu la bella vita la vivi, non fai boccucce a papera per fare i selfie e non scrivi #sushinoAmorino quando mangi due nighiri. Non sei né food né fit né fashion né blogger. Sai sedurre con lo sguardo e non citi a memoria le vicende di Chiara Ferragni mentre bevi del vino, non sei model, né miss. Tu sei di altri tempi. 200 anni di distanza. Amo le storie a distanza così non devo sopportate la routine, le inutili liti e non devo pagare sempre io il conto, così con i soldi che risparmio l’anno prossimo parto per il Sud America. Adoro che sei di Mosca, ci sono stato lo sai? Vorrei passeggiare con te fra le foglie color oro, in questo ottobre e baciarti senza doverti fotografare prima per riempire il tuo snapgram. Ma io non posso baciarti tesoro, perché devo cucinare e fare un piatto che rappresenti l’amore, uno degli ingredienti fondamentali di Guerra e Pace che ti vede protagonista. E per affrontare questa piatto m’ispiro a te, all’amore platonico che provo. Ti dedico una ricetta che ti piacerà, un’insalata russa, come te. Sarà buonissima e dopo aver cucinato per alcune donne della mia epoca, memore, ti preparo una versione vegana e light, tolgo uova, glutine, carne rossa, olio di palma, la cipolla di tropea e all’aglio neanche ci penso. Così non sbaglio! Sappi però che se sei crudista o fruttariana mi spezzi il cuore come un gambo di sedano. Spero che questo piatto sia bello e buono e parli di tutto il mio amore per te e che tu possa perdonarmi perché vivo a due secoli di distanza. Ma fidati se tu fossi qui con me oggi, prima di divorala, avresti preso il tuo telefonino iper tecnologico e non avresti resistito, l’avresti fotografato e messa su Facebook e alle 21.10 su laeffe avremmo visto Guerra e Pace, mano nella mano, insieme, innamorati.
Con amore, tuo Maurizio.
Ingredienti per 4 persone
6 taccole o piattoni
Spinaci di mare 30 grammi
1 carota nera
1 carota arancio
2 patate viola
8 patate ratte
1 patata americana
1 zucchina gialla
1 barbabietola
1 rapa
prezzemolo
50 grammi di farina di riso
200 grammi di latte di riso
Olio
Succo di limone QB
Senape QB
Sale e pepe
Preparazione
Versare la farina di riso in un pentolino con il latte di riso, metterla sul fuoco sbattendo con un frusta.
Versare il liquido in nel bicchiere del frullatore, aggiungere olio, sale pepe, succo di limone e senape. Frullare.
Ottenuta la maionese di riso lasciare freddare.
Tagliare le verdure a piacimento e poi sbollentare con cura. Se volete potete ripassarle in padella con un filo di olio e un a puntina di zucchero.
Mettere un cucchiaio di maionese sul fondo del piatto, e poi costruire il piatto mettendo le verdure.
Aggiungere un goccio d’olio, un pizzico di sale e di pepe e decorare con del prezzemolo.