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Un perfetto aspirante oramai non deve concentrarsi solo ed esclusivamente sul proprio talento costruito impanando, impastando, impiattando i cibi più improbabili, ma deve iniziare una durissima preparazione. Ecco a voi una strategia a punti per affrontare la prossima edizione del programma, perché oramai stiamo vedendo in tv la quinta serie ma le selezioni per la sesta stagione sono dietro l’angolo e i giudici sono agguerritissimi. Abbiamo solo pochi mesi per preparaci insieme, quindi fornelli a tutto gas anche se avete l’induzione.

REGOLA N.1 – RIPASSA I FONDAMENTALI

Caramellate, brasate, friggete, tempurate, eviscerate, sfilettate ma non lasciate nulla al caso. Vi chiederanno fritture croccanti e gustose in 30 minuti, petti di piccione rosati e succosi, sontuosi risotti all’onda che non vuol dire mantecare con pezzi di moto giapponesi il vostro Carnaroli, quindi cari aspiranti MasterChef incominciate o ripassate le basi della cucina classica se ancora non le avete apprese. Fate soffritti perfetti, paste al dente, sfilettate da soli un rombo del mediterraneo e imparate una volta per tutte a tirare la sfoglia della a mano.

Ricordate che loro odiano le carni bollite quando vi chiedono una bella bistecca dorata, per cui lasciate stare il vostro ego vegano alle spalle e arrostite tutto quello che si muove, facendo in modo che risulti però ben caramellato in superficie e cotto alla perfezione all’interno. In una delle prime prove delle scorse edizione i tre giudici hanno chiesto ai concorrenti di preparare una al pomodoro “perfetta”. Voi avreste saputo farla? Sapete che allo sciur Cracco piace con una noce di nel finale? A mister Bastianic from NY lievemente e al buon chef  Bruno Barbieri con un filo d’ a crudo in cima?

 

REGOLA N.2 – SPIA I GIUDICI

Spiali nei loro libri, su twitter, pedinali ma scopri i loro gusti. Noi eravamo dei dilettanti allo sbaraglio ma voi avete il sapere delle precedenti edizioni alle spalle. Quindi leggetevi i libri di Barbieri sulle polpette, imparate da Cracco come fare i fighi con uno scalogno e studiate le memorie di un resturant man di Bastianich.

Scoprirete che Barbieri è un fondamentalista della semplicità, Cracco ama gli accostamenti desueti e il buon Joe odia gli sprechi in cucina e ogni volta che viene scartato un pezzo di carne pregiata o un prezioso frammento di branzino, incomincia a scagliarti addosso piatti come un lanciatore del disco alla finale delle olimpiadi. Quindi, occhio ai denti ma soprattutto al palato: Barbieri odia il sale, Cracco decifra ogni singolo sapore e se ne copri qualcuno ti fulmina col suo sguardo a microonde e soprattutto non dimenticare mai che Joe ha il palato di un italoamericano che ha sempre mangiato benissimo, ma è pur sempre made in USA, indi per cui caricate di sapore come se non ci fosse domani.

E se non volete fare tutta questa fatica, rilassatevi sul divano e Chissenefood! Godetevi magari con una da asporto lievitata male e guai se vi lamentate. Alla prossima.

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