Cicale
Da piccolo, quando se ne parlava in casa, considerandolo un ingrediente fondamentale per l’ottima riuscita del caciucco alla livornese della parte tuscany della mia famiglia, pensavo: questi si mangiano gli insetti.
La sostenibilità non era ancora una necessità e una moda, e formiche e grilli ancora fuori dai radar alimentari, del vecchio continente, mentre vicina fu il mio primo incontro con questo essere più alieno che marino.
Poi le provai, e non tornai indietro.
Le ritrovai ciclicamente, anzi cicalicamente, chi le chiamava pannocchie, chi canocchia, e chi me le cucino scottate appena al vapore, a san benedetto, in un aperitivo ben lontano dai canoni milanesi.
Le usai in sughi di mare e come insaporitori marini per la mia zuppa thai, e le feci suggere con le mani alla ragazzina impertinente in una delle nostre prime cene sul balcone: faccio una zuppa italianizzata al curry verde che ciao proprio. E poi questa ricetta: aglio fresco, olio buono, prezzemolo in gambi, peperoncino piccantello, vino di qualità, spaghetto che sarebbe buono anche solo lessato e avrete un piatto da amare come la vita e chi ti insegna qualcosa, magari imparandolo dalla propria di vita. Grazie Daniela!
Non perderti questi ed altri racconti sul mio blog e continua a seguirmi su instagram!