Cefalonia e il mare
Adoro il nulla, in qualsiasi sua forma.
Dove l’uomo c’è poco o il giusto.
Dove i rumori sono musica e sottofondo.
Qui i colori sono qui da sempre, le geometrie increspano, ondeggiano e il profumo di buono e, in questo caso il mare.
E’ qui che l’uomo saggio impara tutto questo, si pone con rispetto, si impone la pazienza che è virtu rara. Solo da questo patto pronfondo, di rispetto e il mare, possono coesistere la natura e quelli di noi virtuosi.
E in questa sinfonia che crescono i baby branzini, le orate che luccicano, i pagri cicciotti. E in questa sinfonia che l’uomo aspetta, nutre e rispetta.
E questa sinfonia, che con il tempo, la pazienza e il mare, arriva a tavola, nutre, ispira e si chiude il cerchio.
Quel cerchio che c’è sempre stato tra l’uomo e il suo mare e tra il mare e l’uomo.
E se ci pensate il pesce è solo il regalo che il mare ci fa per essere stati attenti e rispettosi.
E qui, in questo mare è un’ottima giornata.