Che ci va nella cacio e pepe?
Il cacio e il pepe, punto.
Perché l’Italia era un paese dove non c’era niente.
E ti trovavi sotto le stelle a contare pecorelle con un pezzo di cacio, di pecorella ovviamente e un po’ di pepe perché ti scaldava la notte. E non potevi spadellare, impiattare e fare i nidi con la pasta o i selfie. Ti dovevi arrangiare: con il fuoco acceso e un occhio alla pecorella più lontana che tante volte se la mangnava il lupo.
Un goccio di acqua della pasta, due tonnarelli fatti male con le mani e girare girare girare.
Perché l’Italia era povera e semplice, come le sue ricette.
Quelle che non cambiano mai.
Perché passano le mode, gli avocado toast, i sushino amorino, le polpette di quinoa ma il pomodoro con la mozzarella che diventa pizza o con il basilico che diventa lo spaghetto e che a farlo bene ce ne vuole. E un po’ di cacio e un po’ di pepe che ci ricordano che avevamo le pezze al culo, ma in quel prato, con le pecorelle intorno, guardavamo sempre le stelle. Ed erano luminose e belle, non solo Michelin.
E tu come la fai la Cacio e pepe?
RICETTA CACIO E PEPE 2.0
ingredienti per 4 persone
350g tonnarelli
200g pecorino romano
3 cucchiai di olio EVO
pepe nero in grani
sale

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PROCEDIMENTO:
Mettere sul fuoco una pentola abbastanza capiente, portare a bollore l’acqua e salare.
Io ho usato l’acqua dove ho cotto precedentemente un’altro tipo di pasta, così da ottenere un “doppio amido”.
Cuocere i tonnarelli, che avranno almeno 15-16 minuti di cottura.
Nel mentre, grattugiare il pecorino e macinare, o meglio pestare nel mortaio, i grani di pepe nero.
Prelevare dell’acqua di cottura, lasciarla leggermente freddare e unirla aI pecorino (che avrete grattugiato e messo in una scodella) mescolando con una frusta; si otterrà così una splendida cremina.
E’ importante che l’acqua non sia bollente in quanto, nel caso arrivasse a 65°C, il grasso del pecorino inizierebbe a separarsi e le proteine si rapprenderebbero in grumi.
In una padella mettere l’olio EVO, il pepe macinato e farlo scaldare a fiamma bassa, esaltando i suoi profumi.
Una volta cotta la pasta, scolarla tenendo da parte un po’ di acqua di cottura e versarla nella padella.
Scolarla molto al dente e completare la cottura in padella con parte dell’acqua tenuta.
Una volta pronta, versare la pasta nella scodella con il pecorino e completare la mantecatura con l’aiuto di due bei cucchiai, aggiungendo altra acqua di cottura se necessario e un pizzico di sale per intensificare il sapore.
Impiattare immediatamente e aggiungere altro pecorino prima di portare a tavola.