Nel marketing vengono definiti lovemarks, sono quei marchi di cui sei innamorato, nei quali ti riconosci o riconosci qualcosa che ti pulsa dentro. Immaginate un Fedez senza Supreme che gli fa i vestitini per la scuola, un Fidel senza sigaro cubano, un Natale senza alici piccanti.
La Lina era la zia di tutti, intendo dire dell’intero pianeta, nel paesello da dove vengo la conoscevano tutti, era single che a quei tempi si diceva zitella e aveva una torbida relazione con tale Pino, un tizio che arriva sempre coi pesci da pulire e puzzava di 2 pacchetti di sigarette al giorno. Nel cortile c’era l’uva fragola a fine estate, le buche d’inverno, il pozzo dove si diceva che sparissero dei bambini, le faide tra la brand dei calabresi e quella dei polentoni, i gavettoni d’estate e il Natale che era sacro.
Prendevo la mia Dingo, una bici con un impianto stereo che riproduceva i suoni dei pompieri della polizia e l’abbaiare del cane e fuggivo dalla Lina. Lei mi faceva la merenda che volevo e mi plasmava. Era comunista e mi portava alla festa dell’unità, era sempre fuori ad aspettarmi all’oratorio a mi faceva la sciarpa di lana, mi faceva da nonna, infatti mia nonna era gelosa, mi cresceva, come sapeva fare lei, ruspante, senza troppa pedagogia, coi fatti e lasciandomi sbucciare le ginocchia.
Natale iniziava a Novembre e lei aveva sempre un regalo per tutti e un faraona che andava a ruba, i datteri e le alici piccanti, altrimenti non era Natale.
Avete presente quella persona importante che abbiamo tutti, quella che quando se ne va piangi ancora e che niente è come prima? Ecco moltiplicatela per 100.
Ora i Natali sono pettinati, gli alberi monocromatici e al posto della faraona arrosto faccio le verdure e le abbino con la bagnacaoda di porri per fare impazzire chi viene a cena da me.
Ma da te ho imparato quasi tutto, il bene, il male e che contano i fatti anche se sono un uomo che gioca con le parole. E quando ti penso mi crolla il crolla un soffitto fatto di cazzate che mi tocca il cuore e ti piango. E ti saluto dalla finestra mentre sfumazzavi in cortile per non affumicare il Natale che parevi Fidel. Buon Natale e insegna agli angeli cosa sono le acciughe piccanti e fare la faraona.

Bagnacaoda ai porri e arrosti di verdure.

Ingredienti per 4 persone

Per la bagnacaoda:

3 porri di medie dimensioni

15 acciughe sottosale Rizzoli

100mL di olio di semi di girasole

500mL di latte

1/2 bicchiere di aceto bianco

aceto rosso per pulire le acciughe

 

Per gli arrosti:

4 mandarini

4 patate medio/piccole

1/2 cavolfiore bianco

1/2 cavolfiore arancio

1/2 zucca mantovana

4 topinambur

1 testa d’aglio

1 indivia

1 fetta di broccolo romanesco

4 carciofi

olio evo

aceto rosso

cumino

sale

aromi misti (menta/rosmarino/timo/salvia)

 

Procedimento:

Per la bagnacaoda, iniziare a pulire, tagliare a rondelle e lavare i porri sotto acqua corrente, facendoli poi scolare per bene. Prendere la parte bianca e poca parte verde.

Sciacquare le acciughe dal sale in eccesso e deliscarle in un piatto con dentro aceto di vino rosso.

Mettere in una pentola capiente i porri, l’olio di semi e far cuocere per circa 10′. Aggiungere poi l’aceto bianco e le acciughe. Far sfumare l’acidità in eccesso e aggiungere il latte.

Cuocere a fiamma bassa per circa 30′ poi lasciar riposare 10′ e frullare con un frullatore ad immersione.

 

Per gli arrosti, pulire e lavare tutte le verdure.

Preparare i carciofi alla romana come descritto qui https://chissenefood.rz2.cpaas.it/carciofi-alla-romana/

Mettere in teglia tutte le verdure rimanenti tranne indivia e broccolo romano che andranno serviti crudi.

Condire le verdure con olio evo, cumino, pepe, un pizzico di sale (la bagnacaoda sarà già molto saporita), aromi misti tranne menta che metteremo all’ultimo, il succo di un mandarino spremuto e 4 spicchi di aglio in camicia.

Cuocere in forno a 170°C per circa 2h, fino a che gli zuccheri non avranno ben caramellizzato esternamente.

Una volta pronte, far riposare fuori dal forno e condire nuovamente con un filo d’olio per lucidare le verdure, la menta fresca e il timo. Il profumo sarà pazzesco.

Condire all’ultimo il broccolo romanesco con solio aceto rosso e un pizzico di sale.

Sfogliare l’indivia e lavarla all’ultimo.

Servire componendo ogni piatto con tutte le verdure e una ciotolina di bagnacaoda rovente.

 

 

 

 

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