L’estate tarda ad arrivare, sembra invasa da una sorta di clima monsonico, e piove, piove a dirotto. Il resto dell’Italia non se la passa meglio e io  per onestà dovrei consigliarvi un bel brasato o uno stufato di cinghiale con polenta. Invece eccovi il piatto “speranza”, fatto con gli ingredienti dell’estate. Vegano al 100 %, anche perché # non è un blog di destra o di sinistra, schierato con o anti carne, veganesimo, ect. Amo anche fruttariani e crudisti integralisti, ma loro non verranno qui e non hanno bisogno di consigli su come sbucciare perfettamente una carota o un mango. Voi prendete nota. Tabasco e anguria, avocado e olio aromatizzato al limone e invece del solito gaspacho vi troverete una zuppetta sfiziosa che porterà l’estate sul vostro palato.

Vi racconto una storia a proposito di gaspacho. Anni fa’ ero in Spagna, Barcellona, 40 giorni incredibili in cui condividevo la casa con una stupenda venezuelana e una ragazza spagnola, dottoressa e caciarona. La Doc decide di organizzare la classica culinaria Italia vs Spagna. Io mi organizzo con il mio amico Franco e sfodero due piatti della tradizione che non vi sto a dire, anche perché la signorina non sapeva che aveva di fronte uno che cucinava dall’età di sei anni e gelificava il calippo, ma questa è un altra storia.
Stiamo preparando i nostri piatti quando grazie alla mia innata maldestria un bianco d’uovo mi casca accidentalmente nel gaspacho fatto dalla mia coinquilina all’alba, prima di andare a fare il turno in pronto soccorso. L’albume viene assorbito completamente, come un buco nero assorbe i pianeti circostanti, divorato dalla zuppa rossa. Danno irreparabile, quindi abbiamo preferito fingerci allergici alla e adottare un comportamento omertoso riguardo l’accaduto e poco rispettoso verso le delizie locali e il rispetto della diplomazia internazionale. Dopo l’accaduto arriva il fidanzato della dottoressa e in mutande, prepara una tortillas classica: cipolla, patata, olio vegetale. Insomma la classica  intramontabile “spagnolata” da mangiare fredda. Me ne porge un pezzo e mi fa:

“Maurizio coma!” (assaggia)

Io assaggio e in perfetto Itagnol rispondo:

“Ma esta tortilla es una statua de sal” (questa frittata è una statua di sale)

Lui mi guarda, fa spallucce e risponde:

“vale, se ne comerà poca” (bene se ne mangerà poca)

Insomma, Chissenefood!

Provate il gaspacho, anzi il gaspace che ho dedicato  alla famiglia Hernanes, ma soprattutto non perdetevi questa sera la replica di #footballskitchen.

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Preparazione:

Frullare i pomodorini con l’avocado, l’anguria, il pane in cassetta, qualche goccia di tabasco e sale q.b.

Preparare l’olio aromatizzato al limone: scaldare l’olio extravergine (1 bicchiere circa) con la scorza di 1 limone; lasciarlo soffriggere per un minuto, quindi spegnerlo e aspettare che si raffreddi.

Frullare nuovamente il gazpacho versando l’olio aromatizzato a filo.

Dissalare i sotto l’acqua corrente, asciugarli con della assorbente, quindi friggerli nell’olio di arachidi.

Tagliare i rotolini di tofu a fette sottili in modo da ottenere delle spirali e friggere anch’esse in olio di arachidi.

Tagliare i rapanelli e fettine sottili.

Servire il gazpacho con i fritti le spirali di tofu fritto, le fettine di rapanello, l’origano e un filo di olio extravergine.

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Panino Cesarini